L'ultima
volta ci siamo fermati a delle scoperte alquanto interessanti da parte di
Lenski et al. sui E.colli. Ma come avevo anticipato il meglio doveva ancora
avvenire:
Un bel
giorno dopo che erano trascorse 33.127 generazioni, la squadra di Lenski notarono
qualcosa di veramente strano. Una delle fiale era diventata opaca. La densità
ottica della colonia ara -3 era salita alle stelle. Questo significava che la
colonia nella fiala era cresciuta a dismisura. Dopo essersi accertati che non
vi era stata alcuna contaminazione scoprirono che e batteri avevano iniziato a
cibarsi del citrato oltre al glucosio presente nelle fiale. Ora dovete sapere
che E. colli non può cibarsi di citrato in condizioni aerobiche, anzi uno dei
tratti fondamentali di questa specie è proprio l'incapacità di farlo.
Il primo
passo fu di capire quando i batteri avevano evoluto questa nuova capacità.
Quindi analizzarono i batteri ancestrali e scoprirono che prima della 31,000
generazioni non vi era alcuna traccia di questa funzione, ma già a generazione
31,500 circa 0,5% della popolazione aveva evoluto questa capacità. Il numero
incremento al 19% con le 1000 generazioni che seguirono fino a diventare completamente
dominanti alla 33,000 generazione.
La prima
ricerca può essere vista qui: Historical contingency and the
evolution of a key innovation in an experimental population of Escherichia coli
Il secondo
passo era determinare quali passi genetici furono intrapresi dai batteri per
evolversi da consumatori di glucosio a consumatori di citrato. I risultati
della loro ricerca furono pubblicati nel seguente studio: Genomicanalysis of a key innovation in an experimental
Escherichia coli population
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Amplificazione in tandem del gene Cit+ |
Questa funzione
sviluppata al inizio non era particolarmente forte, anzi conferiva un vantaggio
di solo 1% rispetto ai cloni che non avevano questa mutazione. Questa debolezza
e pero stata rafforzata dal secondo grande passo evolutivo. La fase seguente
del perfezionamento aumento l'espressione genetica del gene Cit+
ulteriormente, aumentando fino a 9 volte il numero di copie del gene, non solo
si sono sviluppati una miriadi di mutazioni concomitanti legate al
miglioramento della funzione polimorfismi a singolo nucleotide quali gltA,
responsabile per la sintesi del citrato, aceA che produce isocitrate
lyase e dctA responsabile per lo sviluppo di un trasportatore di acidi
citrici. In questa fase quindi abbiamo sia un aumento ulteriore di materiale genetico
accompagnato da mutazioni di raffinamento della funzione.
Restava
quindi solo da capire come l’evoluzione del background genetico avesse reso
accessibile questo nuovo tratto cioè che sviluppo l'iniziale fase di potenziamento;
i risultati ottenuti sembrano suggerire il coinvolgimento di almeno due
precedenti mutazioni e la presenza di interazioni epistatiche. Analisi
genomiche dei cloni precedenti evidenziarono una varietà abbastanza ampia di
mutazioni diverse con duplicazioni simili ma non uguali a quella futura.
Questa scoperta va a confermare le premesse basi della TdE. Cioè che mutazioni casuali cumulative sono state selezionate dalla selezione naturale alterando cosi il genoma del batterio. Dimostrando la nascita di una nuova funzione, nuove proteine, nuovo modulo genetico e nuovi geni. Ha anche confermato la capacità delle duplicazioni genetiche di generare novità evolutive.
Questa scoperta va a confermare le premesse basi della TdE. Cioè che mutazioni casuali cumulative sono state selezionate dalla selezione naturale alterando cosi il genoma del batterio. Dimostrando la nascita di una nuova funzione, nuove proteine, nuovo modulo genetico e nuovi geni. Ha anche confermato la capacità delle duplicazioni genetiche di generare novità evolutive.
Ha Lenski
visto nel suo laboratorio un passo macro-evolutivo? Siamo d'avanti ad una nuova
specie di E.colli? La risposta dovrebbe arrivare a breve.
Ovviamente questo non è vero: il seguente è uno dei tanti studi che ha evidenziato l'importanza della duplicazione genetica nei topi e negli umani:
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